La Commissione formata da Loredana Marano, Gianni Mazzei, Vittorio Sutto ha assegnato i seguenti premi:
1^ classificata: Adolescente estate - Giorgia Vecchies
La composizione respira e registra, in un ritmo di grande intensità musicale, le paure e le ansie giovanili di un primo amore. L’uso sapiente degli aggettivi calibra i momenti di un amore, nato e finito, ma come avviene nella curiosità e ricerca della vita, sempre rinnovabile, con altra estate interiore, il verde è in agguato per altre esperienze.
ADOLESCENTE ESTATE
Erba tagliata, quasi fieno. Secco
afrodisiaco ricordo di adolescenti baci di campo
che rotolavano impauriti sul grano.
afrodisiaco ricordo di adolescenti baci di campo
che rotolavano impauriti sul grano.
L’estate ci era scoppiata addosso,
l’estate bruciava i minuti
tra i nostri baci, infiniti
slanci e paure e nuvole
sopra di noi, tra cielo e grano.
Il verde si è perduto,
bruciato dai tuoi baci, ma,,,
l’estate, ancora, divampa.
l’estate bruciava i minuti
tra i nostri baci, infiniti
slanci e paure e nuvole
sopra di noi, tra cielo e grano.
Il verde si è perduto,
bruciato dai tuoi baci, ma,,,
l’estate, ancora, divampa.
2^ classificata: Lascia - Irene Guagno
Immagini arabescate, di grande impatto emotivo e finezza: sono gli occhi la trama, novella tela, che registrano gli scompensi del giorno, le attese, le lacrime, ma anche i sottili bagliori che giungono al cuore e alla mente. E ognuno, come novella Penelope, sa modulare tempi e ritmi, pazientando, in attesa del pieno momento, quello del kairos, dopo l’astinenza che il tempo chiede.
LASCIA
che i filamenti del giorno
ti accarezzino gli occhi
lascia
Il chiarore risvegliarsi
ti accarezzino gli occhi
lascia
Il chiarore risvegliarsi
Sii felice
delle lacrime
nella cucitura delle ciglia
delle lacrime
nella cucitura delle ciglia
Tùrbati e pazienta
per quanto gravi
e per quanto duri
e per quanto duri
l' astinenza.
3^ classificata: Ode al papavero – Maria Grazia Mongiello
La poesia confronta, in un dittico interiore atemporale, due momenti dell’animo: quando si era liberi e la poesia sgorgava ebbra di aria e spazio e quando la ristrettezza dei tempi e del cuore la vedono intristire, quasi erba scolorata e smorta.
Eppure, quel rosso sangue del papavero, nella sua ebbrezza impalpabile, sa mantenere speranza e, cocciuto, si fa strada anche in un muro screpolato, per ribadire il suo diritto alla fiaba e all’amore.
Eppure, quel rosso sangue del papavero, nella sua ebbrezza impalpabile, sa mantenere speranza e, cocciuto, si fa strada anche in un muro screpolato, per ribadire il suo diritto alla fiaba e all’amore.
ODE AL PAPAVERO
Con timido ardire
effimera fiorescenza
dal nudo cemento
e il freddo grigio
fiero t'insinuasti.
Baciato dalla luce
che ti diede i natali
sul tremolante gambo
arrossisti d'amore
cullato dal vento.
Ancora sussurrerai
le note d'un canto antico
e la dolce poesia ricordo
d'un fertile campo
ove un dì fosti libero.
effimera fiorescenza
dal nudo cemento
e il freddo grigio
fiero t'insinuasti.
Baciato dalla luce
che ti diede i natali
sul tremolante gambo
arrossisti d'amore
cullato dal vento.
Ancora sussurrerai
le note d'un canto antico
e la dolce poesia ricordo
d'un fertile campo
ove un dì fosti libero.
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